Sei lì, fratellino,
immobile e muto, in un luogo lontano
sei identico sempre a te stesso
e a ciò che non fosti
in un tempo che io non conobbi.
Non ricordo
e non so dove forse nascose memoria
di una pena assai grande per poterne parlare,
dove forse, nascose se stessa per sempre
per patire, in silenzio, le assenze
le tristezze e i rimpianti e quel sordo penare.
Non hai dato ai tuoi figli, di te,
neanche questo dolore,
perché piangere insieme era troppo
per un cuore che forse, di figlio,
ne ha avuto uno solo.
Eppure tu, mio fratello, mi manchi
Ed ora che, stanca,
alla fine della lunga escursione
mi accingo a partire,
sono pronta a incontrarti
a trovare il tuo sguardo forse simile al mio,
forse simile al mare, che pure fu il tuo.
E alla fine del viaggio
benedico e ringrazio
per la strada e per l’ombra
per le nuvole e il sole
e in questo sentiero sconnesso
ritrovo una traccia di luce,
una quiete lontana
forse un conto che torna
o un’immagine, lieve, di pace
Che si forma all’interno
E risuona, ora, immensa, nel cuore.
MC