Quando parliamo di stress solitamente ci riferiamo a una generica sensazione di disagio e di tensione. Lo stress in realtà non è solo questo.
Esso consiste in una risposta di adattamento che il nostro organismo mette in atto di fronte a stimoli o sollecitazioni che provocano un cambiamento.
Cosa succede nel nostro organismo?
Le principali modificazioni che avvengono quando siamo in una situazione di stress sono nel sistema endocrino (ormoni tiroidei, glicemia, trigliceridi), nel sistema vegetativo e nel sistema immunitario. In particolare si assiste a:
– Aumento della produzione, attraverso la porzione midollare delle ghiandole surrenali, di ormoni come l’adrenalina e la noradrenalina (le catecolamine). Questi generano modificazioni fisiologiche che garantiscono una risposta pronta ed efficace nei confronti degli stimoli (per esempio l’accelerazione del ritmo cardiaco fornisce maggior afflusso di sangue ai muscoli che si predispongono a entrare in funzione prontamente).
– Produzione, da parte della corteccia surrenale, di un maggior numero di corticosteroidi che a loro volta aumentano la formazione di zuccheri, grassi e aminoacidi, fonti di energia immediatamente utilizzabile dall’organismo.
– Iniziale diminuzione delle difese immunitarie.
Queste modificazioni, se di breve durata, svolgono un effetto positivo. Esse infatti:
– Aumentano la nostra vigilanza e la velocità di reazione;
– Rendono la nostra azione tempestiva;
– Migliorano le capacità attentive.
La risposta nei confronti dello stress avviene in tre fasi:
– La prima, detta di allarme. In questa fase l’organismo mette in atto meccanismi per fronteggiare la situazione nuova.
– La seconda, detta di resistenza. L’organismo cerca di sostenere la tensione e contrastare gli effetti negativi dello stress.
– La terza, la più pericolosa, detta di esaurimento. Le risorse individuali sono state consumate e l’organismo può produrre malattie o disturbi psicologici.
Lo stress è sempre negativo?
La situazione di stress, se contenuta, provoca effetti benefici nell’organismo e viene chiamata eustress. La possiamo riconoscere, per esempio, durante la preparazione di un viaggio che ci entusiasma, durante un esame nel quale ci sentiamo pronti e capaci, nell’organizzare una festa o una cena particolarmente importante.
Gli eventi piacevoli, infatti, producono nell’organismo le stesse modificazioni di quelli spiacevoli (per es. aumento della produzione di catecolamine e di corticosteroidi). Eppure la percezione soggettiva della situazione è profondamente diversa. In caso di eustress, ci sentiamo in grado di gestire le situazioni ambientali e siamo più efficaci nelle nostre azioni.
Se la situazione di stress è prolungata nel tempo o viene percepita come superiore alle proprie forze, si verifica la situazione chiamata di distress, o stress negativo. In questo caso il rilascio continuo di queste sostanze può produrre svariati disturbi, fra i quali ricordiamo:
- – Diabete;
- – Aumento del colesterolo;
- – Indebolimento delle difese immunitarie e maggior facilità all’insorgenza di malattie;
- – Cefalee;
- – Ipertensione
- – Dolori muscolari, in particolare al collo (quella che viene chiamata “cervicale” e alla parte bassa delle schiena);
- – Stanchezza eccessiva;
- – Disturbi cardiovascolari;
- – Raffreddori e influenze;
- – Disturbi del sonno;
Che cosa trasforma lo stress da fenomeno positivo in malattia?
– La durata (i viaggi e le feste possono essere gradevoli, ma dopo un certo periodo di tempo si sente la necessità di riposarsi e di rilassarsi a casa propria).
– La quantità e il numero degli eventi stressanti. (Correre tutto il giorno, dividersi tra professione, cura dei figli, casa, poi il rumore della metro, il traffico, magari un lavoro faticoso e non avere mai un momento da dedicare a se stessi)
– Il nostro modo di valutare l’evento (200 mt di corsa nel parco sotto casa avranno un impatto diverso da 200 mt verso la stazione per prendere il treno. Es preso da M. Farnè, Lo stress). Risulta determinante, nella valutazione dello stress percepito, il peso emotivo e la valutazione che l’evento ha per ciascuno. In particolare, la sensazione di trovarsi di fronte a eventi o situazioni nei confronti dei quali si percepisce di non avere la capacità di difendersi o di reagire efficacemente. Lo stress, in definitiva, diventa negativo quando si verifica uno squilibrio fra situazione ambientale e risorse percepite a propria disposizione (personali, ambientali, sociali).
– La mancanza di strategie di coping adeguate. Una caratteristica importante nella gestione dello stress è costituita dalle modalità di coping che ciascuno di noi possiede. Il coping viene definito come l’insieme dei tentativi messi in atto per controllare e fronteggiare gli eventi ritenuti difficili o superiori alle nostre forze (Lazarus). Quanto più la persona sentirà di avere la capacità di far fronte allo stress, mettendo in atto comportamenti adeguati ed efficaci, tanto meno entrerà in uno stato di distress. Per fare un semplice esempio, una segretaria, ancora nel periodo di prova, alle prese con una serie di pratiche nuove e impegnative, da sbrigare magari in un lasso di tempo relativamente breve, può entrare in una situazione di stress e vivere la situazione con uno stato di ansia superiore a una persona che conosce il lavoro già da molti anni e sa come affrontarlo.
– Caratteristiche di personalità. La capacità di risolvere i problemi, di comunicare efficacemente con gli altri, il senso dell’umorismo, possono essere dei facilitatori e consentire una gestione più efficace in molte situazioni di stress.
Strategie per gestire lo stress
Strategie cognitive. Definire con chiarezza le caratteristiche della situazione stressante e gli elementi che lo causano permette di ridimensionare la percezione di mancanza di controllo che spesso si ha di fronte a tali circostanze. Suddividerle in piccoli eventi il più possibile precisi, favorisce la sensazione di poter fare qualcosa per modificarli e consente la messa in atto di azioni efficaci.
Strategie psicosociali. Il fatto di avere delle buone relazioni di supporto e di amicizia costituisce un valido sostegno per affrontare e superare momenti di difficoltà o di stanchezza.
Tecniche di rilassamento corporeo. Il training autogeno, il rilassamento, alcune tecniche meditative possono essere estremamente utili per contrastare gli effetti negativi dello stress e permettere di raggiungere uno stato di benessere, un buon controllo dei propri stati emotivi e favoriscono il recupero delle proprie energie.
Non è facile riuscire da soli a riconoscere l’adeguatezza delle proprie modalità di coping e modificarle, o comprendere se la valutazione degli eventi che ci accadono è appropriata, o apprendere tecniche che permettano il raggiungimento di uno stato di benessere, quando si arriva a una situazione di distress . In questi casi, quando lo stress è eccessivo, può essere di aiuto il confronto con un professionista con il quale sarà possibile identificare le cause del malessere e le strategie più adatte per superarlo.
©2014 Maria Angela Corrias.All rights reserved
interessante
Articolo molto interessante, sopratutto per la differenza tra eustress e distress! Ho affrontato anche io la questione in un articolo se ti può interessare http://www.domenicobiancardi.com/2015/01/02/che-cose-lo-stress/