Le aspettative che nutriamo nei confronti degli altri, e che molto spesso ci causano delusioni e ferite profonde, rappresentano un tranello o uno strumento per evolvere?
A tutti è capitato di aspettarci troppo da chi ci sta vicino. Perché lo facciamo? Per colmare dei vuoti, o semplicemente perché vorremmo che gli altri si comportassero nello stesso modo in cui ci saremmo comportati noi? Spesso, quando l’altro agisce diversamente da come ci aspettiamo, riteniamo che sia in errore e rimaniamo delusi. Talvolta finiamo per giudicarlo, per considerarlo egoista o ingrato e ci sentiamo feriti. È come se all’improvviso perdessimo la fiducia in lui (o in lei): non sappiamo più chi abbiamo di fronte. Si sta male, perché la perdita della fiducia è una ferita che causa una sofferenza profonda.
Quindi che fare? Rinunciare alle aspettative? e perchè le aspettative dovrebbero essere uno strumento per evolvere?
Il fatto è che chi delude le nostre aspettative spesso non è né cattivo né buono, ma semplicemente è diverso da noi. Siamo noi che ci siamo messi nella situazione di rimanere delusi e di sentirci feriti, perché le nostre aspettative nei suoi confronti erano eccessive, o mal poste.
Perdere la fiducia nei confronti di una persona su cui si faceva affidamento può essere un dolore immenso: occorre ristrutturare la propria vita sapendo di non più poter contare su quella persona.
Quando si ha una relazione, che sia di amicizia o di amore, si creano dentro ciascuno di noi fantasie sullo stare insieme, si immaginano momenti condivisi, situazioni, dialoghi, viaggi. Quando ci si sente delusi e la fiducia si incrina fino a svanire del tutto, la sensazione di smarrimento e di solitudine possono essere profonde. Tutto ciò che è stato immaginato all’improvviso si svuota, come se perdesse improvvisamente il colore. La sensazione di sicurezza che l’altro ci dava scompare, e ci si può sentire soli, persi, perché un punto di riferimento importante viene a mancare. Può essere doloroso, allo stesso modo di quando si perde un’amicizia importante o una persona cara.
Questo dolore assomiglia a quello del lutto e va elaborato nello stesso modo. Occorre accettare la perdita e rivedere le aspettative che si nutrivano nei confronti della persona dalla quale ci si sente traditi. Spesso ci si rende conto così che abbiamo caricato l’altro di aspettative irrealistiche, o comunque inadeguate, non corrispondenti a ciò che l’altro era davvero in grado di darci e forse neanche a ciò che ha mai avuto intenzione di dare.
Elaborare il lutto significa quindi riprendere la propria vita, vedere l’altro per quello che è, liberarsi dalla delusione e dalla rabbia (che per un certo periodo possono essere comprensibili e inevitabili) e decidere di andare avanti lo stesso. Può capitare che la relazione si interrompa, o che riprenda, magari in un’altra forma o con altre modalità. Può essere che si trasformi o che addirittura migliori. Ma nel momento in cui noi riusciamo a elaborare e riflettere sulle nostre aspettative e su ciò che vogliamo davvero saremo noi i vincitori: su noi stessi, principalmente. E quella che era una delusione diventa uno strumento potente per trasformarci e per migliorare la nostra vita. Il premio sarà dunque una serenità conquistata, una maggiore conoscenza di noi stessi e talvolta una maggiore capacità di godere di ciò che l’altro può offrirci.