La solitudine ai tempi del coronavirus

Solitudine

In questi giorni l’isolamento mi costringe a un tempo  che trascorre tra immagini, suoni e silenzi.  La lontananza da tutto ciò che costituiva la vita prima  di questa pausa  può diventare silenzio assordante.  Io cammino e mi guardo intorno, osservo attraverso le finestre il sole che sembra aggirarsi fra le nuvole dorate del crepuscolo, inquieto, fra farfalle che si sollevano lente e aironi che cercano irriducibili una sosta e un riparo.
Vorrei interrompere per un momento questo tempo implacabile, fermarmi per riposare, ricevere una carezza che non si stanchi, che continui a scorrere nella mia pelle anche dopo che le mani dell’amato si sono distratte in messaggi di fumo.
So pensare e ho imparato ad agire. Non conosco il sentiero impervio che ho davanti, ma continuo a camminare fra nuvole di profumo e odori malsani. Riconosco le peonie e le primule e i fili d’erba mi rispondonoancora, come dopo una lunga assenza. Ritrovo la mia anima, davanti a me c’è me stessa, conosciuta e sconosciuta da sempre.
L’anima impara a vedersi e ad amarsi, perché sa ormai che il suo destino è questo: amarsi per sempre, come se non ci fosse un domani. Io cammino solitaria e silenziosa, immersa nelle parole che mi danzano intorno come petali sbriciolati e raggi di sole.
L’anima è sola e una strana nostalgia talvolta la pervade, manca qualcosa di perduto in un tempo lontano, il cui ricordo lo spazio e i millenni non hanno ancora dissolto.
L’anima cerca qualcuno da guardare negli occhi, uno sguardo che non fugga, che riesca a non scappare davanti all’immenso che la contiene, vuole essere vista.
Per questo talvolta mi guardo allo specchio nella speranza di riconoscermi. Per questo cerco il mio viso nelle pieghe della pelle, nel verde degli occhi che intravedo nel volto. Perché so che non ci saranno volti amati, non ci saranno risposte abbastanza convincenti in questo silenzio assoluto che mi circonda. Solo io potrò darmi le risposte, solo io potrò darmi amore, guardando con occhi nuovi chi non c’è stato e finalmente perdonando.

In questi giorni ho incontrato la vita che sfuma, che si esaurisce lentamente, ma ho anche scoperto il valore di ogni attimo e ridimensionato i dilemmi che mi bruciano dentro. Forse non sto imparando nulla di nuovo, ma ora, all’improvviso so che posso sorridere di tante piccole cose che prima neanche vedevo, che non sapevo potessero avere tanto valore.
Molte volte la vita ci riassorbe nella quotidianità e gli effetti delle esperienze vissute sembrano a poco a poco scomparire.
Altre volte, invece, gettano dei semi che continuano a crescere dentro.
Ecco, questa volta spero che questi semi germoglino.
Perché da oggi, io, voglio onorare la vita.

Qualunque cosa la vita mi riservi. Perché c’è sempre il sole dietro le nuvole. C’è sempre qualcosa da imparare, qualcosa da fare, qualcosa per cui gioire, Anche quando il cuore sembra spezzarsi, c’è sempre uno spazio dove poter entrare, qualcosa da poter amare, per cui gioire. Anche se la vita ti toglie ciò che vorresti amare, ciò a cui vorresti sorridere, ciò per cui vorresti gioire. Se ti volti, se ti guardi intorno, puoi ancora vivere, amare, essere felice. E puoi vivere ringraziando per ciò che hai avuto, per ciò che hai conosciuto, per chi ti ha amato. Anche se ne devi parlare al passato.

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