Mi sono sempre chiesta il perché delle cose. Da quando ero piccola, era più forte di me. Cercavo di capire, persino le bambole preferivo smembrarle per scoprire i segreti che nascondevano. La ma mente è sempre stata come un’autostrada, ricordo che facevo domande imbarazzanti, accettare le cose così com’erano era molto lontano dal mio modo di vivere le cose. Talvolta le risposte non arrivavano, così me le cercavo io, tutto sommato (rifletto ora) con una certa saggezza infantile che mi permetteva di intuire, di comprendere più di quanto le mie parole mi permettessero di spiegare.
Ora però mi fermo. Non mi chiedo il perché, non cerco di comprendere, forse capisco che non mi è dato capire. Ora so che ho una sola cosa da fare. Una sola è in mio potere. Posso solo affrontare la realtà nel modo migliore. Posso cercare di essere più serena possibile.
So cos’è il dolore e la preoccupazione. Ma ho scoperto che si può soffrire e rimanere comunque nella pace. Ho un fratello gravemente disabile, che vedo solo quando riesco a recarmi nella grande città dove lui vive. Ora è in ospedale, contagiato da questo virus. E’ entrato negativo, a causa di altre patologie e ora è positivo. È quasi sordo, ha bisogno di assistenza totale, non si muove, non mangia da solo, parla in modo ormai incomprensibile. Conosco gli effetti su di lui dei ricoveri ospedalieri. Per bene che possa andare, ci saranno conseguenze. Ho un altro fratello in quarantena obbligatoria. Ho un figlio medico che trascorre le giornate in ospedale in un reparto covid.
Tuttavia so che non posso fare altro che prendere atto, smetterla di farmi domande, pregare ed essere serena. Per chi è lontano, per chi mi telefona, per chi ha bisogno di me. Così la mattina mi alzo, mi lavo, mi vesto, mi metto collana e orecchini e mi trucco anche. Organizzo la giornata con attività di studio, movimento, telefonate o videochiamate, leggo e scrivo, riordino cassetti e armadi, poi ci sono le poche ora di lavoro, i video, le meditazioni, gli webinar, che in questo periodo sono tanti e spesso gratuiti.
Forse il coronavirus non mi sta insegnando niente di nuovo, forse sto solo imparando a essere serena, nonostante tutto.
Non è in mio potere cambiare le cose. Posso solo decidere come affrontarle, e ho deciso di affrontarle con serenità. Per me, per gli altri, per chi mi circonda, per coloro che amo.
Cara Mariangela…forse non ricordi chi sono ..ma io ti ho presente e mi piace starti vicino come un “angelo” leggendo tutto ciò che scrivi,hai davvero un grande dono la”scrittura”
Ci siamo conosciute nel 2013 da Natyan ..ho dei bellissimi ricordi ..in quell’anno ho elaborato diverse situazioni,fino a stravolgerle…ma non ero sola,c’eravate tutti voi…tu..compresa!!!!
Mi piace pensare di non essermi mai allontanata..
Ti abbraccio forte
Nadia Civita
Nadia, mi ricordo molto bene di te, e sono felice di essere nei tuoi ricordi e del tuo interesse nei miei confronti! Sarei contenta di incontrarti! Un abbraccio anche a te!