La violenza psicologica è subdola, si nasconde sotto le pieghe della normalità, ma è devastante per chi la deve sopportare.
Bisogna saperla riconoscere, per non lasciare solo/a chi la subisce, occorre maggiore solidarietà, leggi migliori e più efficaci.
La persona che fa violenza psicologica è capace di manipolare la realtà e stravolgerla, al punto da farti pensare che sei tu ad avere torto, a comportarti male,a sbagliare. Così viene accusata di essere ingiusta, insensibile, arrogante, o chissà che altro. La persona che usa violenza difficilmente farà fare autocritica o si guarderà dentro. Non ne è capace. La colpa è sempre degli altri, di chi non lo/a capisce, di chi si comporta male, di chi fa errori imperdonabili nei suoi confronti, a cui si reagisce sempre con rabbia e aggressività. Ogni parola, ogni frase può venire stravolta e manipolata, e la realtà a poco a poco viene messa in dubbio da chi subisce questi comportamenti, che finisce per chiedersi se è vero ciò di cui viene accusata/o. Per uscire fuori da questa spirale occorrono lucidità, autostima e la capacità di agire, di muoversi, di allontanarsi da ciò che fa male. Ma spesso la lucidità e l’autostima è proprio ciò che per primo viene minato, in situazioni di questo genere. Ci vuole coraggio, ci vuole forza, ma bisogna tirarlo fuori questo coraggio e bisogna, finalmente, imparare ad amarsi.